Mappa

REGIO VIII

Tempio di Venere
Questo era il tempio della divinità a cui Silla dedicò la colonia chiamandola Cornelia Venerea Pompeianorum. L’edificio, interamente in marmo, era situato nella parte della città con la migliore vista sul mare ed era ben visibile alle navi. Poco del tempio rimane ora a causa dei danni subiti nel terremoto del 62 d.C. e anche perché fu spogliato del suo marmo dopo l’eruzione del 79 d.C. Il tempio sorgeva su un podio di 30 metri per 15 ed era circondato da un portico con due file di colonne sui lati più lunghi e una fila sul muro settentrionale.
Basilica
La Basilica, identificata come tale dai graffiti sull’intonaco delle mura, sorge in prossimità del lato ovest del foro. È uno dei più antichi esempi conosciuti di questo tipo di edificio che si evolverà nella sua forma finale nel modello delle basiliche cristiane. La basilica è databile all’ultimo quarto del II secolo a.C. sulla base di tegole con il marchio di fabbrica in osco e di iscrizioni incise nell’intonaco più antico delle pareti, scritto anch’esso in osco. L’interno è a tre navate: la navata centrale è delimitata sui quattro lati da 28 grandi colonne, ciascuna costruita in mattoni e poi ricoperta di stucco. La parete di fondo era occupata da un tribunale, un podio con due sovrapposti ordini di 6 colonne corinzie. Il tribunale era riservato ai giudici che diressero i processi. La basilica ebbe anche un ruolo di primo piano nella vita civile e commerciale della città.
Comitium ed Edifici Municipali
Il comizio era una sorta di seggio elettorale per le elezioni municipali. L’edificio originario si raggiungeva attraversando 5 ingressi a nord e 5 dal lato orientale in modo che gli elettori potessero entrare dal foro ed uscire direttamente in via dell’Abbondanza. Sul lato sud dell’edificio si vede un podio dove sedevano i magistrati. Tre edifici quasi identici situati sul lato meridionale del foro erano la sede degli uffici comunali della città. I più importanti di questi erano l’ufficio dei Duumviri, la massima autorità della città, l’ufficio degli Edili, responsabili dei lavori pubblici e della manutenzione degli edifici cittadini, il Consiglio dei Decurioni, che fungeva da consiglieri comunali.
Casa di Championnet
La storia di Pompei passa attraverso le dominazioni che hanno avuto luogo nell’area. Nel gennaio 1799 le truppe francesi, guidate dal generale Championnet, misero in fuga Ferdinando IV e proclamarono la cosiddetta “Repubblica Napoletana”. Championnet si è dimostrato un uomo colto e consapevole, riuscendo a proseguire velocemente gli scavi di Pompei: oggi questa casa ha il suo nome. La casa è una delle dimore più sontuose di Pompei, che si estende su quattro livelli digradanti scenograficamente verso il mare. L’ingresso principale aveva pavimenti a mosaico multicolore e decorazioni geometriche e quattro colonne a sostegno del tetto. Al piano inferiore era presente un impianto termale.
Casa dei Mosaici Geometrici
La Casa dei Mosaici Geometrici, che si trova sulla via delle Scuole a sud del foro, fu scavata per la prima volta nel 1826. La casa ha due ingressi. Le pareti delle fauces sono state rivestite con uno strato di intonaco grezzo, ma questo è andato perduto da quando la casa è stata scavata per la prima volta. Le fauci hanno un bel pavimento a mosaico bianco e nero a motivo romboidale. La casa è stata gravemente danneggiata durante il terremoto del 62 d.C. che ha richiesto la ricostruzione di alcune mura. Prima del terremoto, la casa doveva essere stata riccamente decorata, come dimostrano i numerosi mosaici in bianco e nero che adornano la proprietà. Nel peristilio un’ampia rampa di scale conduceva al piano superiore. Le stanze sui lati ovest e nord del peristilio sono in condizioni pessime con poche decorazioni.
Terme Private (“Palestra degli Iuvenes”)
Iuventus era sia una fase della vita che il nome dell’istituzione sociale che ha trasformato gli iuvenes (giovani uomini) in cittadini adulti. Ci si concentrava sulla palestra. Dall’esterno dell’edificio si vede un mosaico pavimentale raffigurante una scena di combattimento con due atleti a mani nude l’uno di fronte all’altro. Sulle pareti gli affreschi ritraggono atleti, lottatori e un saltatore con i manubri. Al suo interno è stata trovata una vasca termale per uomini che si trovava in una zona panoramica del paese con una meravigliosa vista mare.
Casa delle Pareti Rosse
L’impianto originario dell’edificio risale all’età repubblicana. I lavori di ristrutturazione erano ancora in corso al momento dell’eruzione del 79 d.C. Il larario è stato rinvenuto nell’atrio, destinato al culto domestico, dove erano presenti sei statue in bronzo di divinità protettrici della casa. Sull’altare erano dipinte due uova e una pigna. Questa casa dispone di due stanze con il famoso “rosso Pompeiano”. I dipinti di IV stile furono probabilmente realizzati da diversi pittori.
Foro Triangolare e Palestra Sannitica
Il foro Triangulare è vicino al grande teatro e al quadriportico dei gladiatori. Al complesso si accede attraverso un propileo con sei colonne ioniche e una fontana antistante, che si apre nell’estremità settentrionale della piazza triangolare. Aveva un portico con 95 colonne doriche su tre lati, mentre il lato sud-ovest è stato lasciato aperto con il suo incredibile panorama verso il mare. Il tempio dorico si trova al centro della piazza.L’ipotesi che il foro triangolare possa essere stato utilizzato anche per manifestazioni atletiche è avvalorato dal fatto che la palestra sannitica si apriva direttamente su di esso. Questo edificio è stato utilizzato per attività sportive. Comprende il destrictarium, la stanza in cui gli atleti applicavano una sorta di crema rassodante, composta da una miscela di oli e polvere di pietra.
Tempio dorico - Santuario di Atena ed Eracle
Il tempio occupa la parte meridionale del Foro Triangolare; fu costruito nel VI secolo a.C., quando Pompei era sotto l’influenza del potente stato greco. Fu consacrata ad Ercole, mitico fondatore della città e successivamente incluso il culto di Minerva. Fu più volte ricostruito durante il periodo sannitico, ma fu abbandonato in età romana. Aveva colonne a scanalature larghe con capitelli larghi e molto piatti. Quasi tutto l’edificio era costruito in tufo, solo i capitelli, di cui restano pochi frammenti, erano in pietra calcarea proveniente dalla vicina Sarno.
Teatro Grande
Fu costruito nel II secolo a.C. Questo teatro fu costruito in una conca naturale sul fianco della collina. La cavea per gli spettatori aveva la forma di un ampio ferro di cavallo con il palco costruito trasversalmente all’estremità aperta. La seduta era divisa in tre sezioni. L’intera cavea era circondata da un muro, in cima al quale c’erano fori che contenevano pali di legno. Questi sostenevano un enorme baldacchino, proteggendo il pubblico dal sole. Fu ampliato e restaurato durante il regno di Augusto a spese personali dei fratelli Holconius.
Quadriportico dei teatri o Caserma dei Gladiatori
Negli ultimi anni di Pompei il colonnato su 4 lati che si innalza alle spalle del teatro, era utilizzato come caserma per i gladiatori che si esibivano nel paese. Lungo le ali del colonnato e al primo piano c’erano le stanze che ospitavano i gladiatori di altre città. Il colonnato quadrilatero con le sue 74 colonne era originariamente utilizzato come prolungamento del teatro, infatti gli spettatori potevano recarvisi per mangiare qualcosa o per ripararsi dalla pioggia.
Il teatro piccolo - Odeion
Questo teatro coperto situato vicino al teatro grande era utilizzato principalmente per concerti, sebbene fosse scelto anche per recital di poesia. Fu costruito dagli stessi due duumviri responsabili della costruzione dell’Anfiteatro. Ai decurioni erano riservati i primi posti davanti all’emiciclo dell’orchestra, pavimentato con lastre di scaglie di marmo colorato. I palchi per gli ospiti d’onore erano situati su entrambi i lati del palco.
Il tempio di Esculapio o Giove Meilichios
Il nome del tempio era dovuto a un’iscrizione in lingua osca trovata accanto al tempio. Nel cortile si trova un altare in tufo nocerino risalente al III secolo a.C. Il tempio stesso sorge su un podio con quattro colonne corinzie nella parte anteriore e due ai lati, dietro la quale si trovava la cella dove sono state trovate le statue in terracotta di Giove e Giunone e un busto di Minerva.
Tempio di Iside
Fu costruito nel II secolo a.C. e dedicato alla dea egizia Iside. Il tempio di Iside è l’unico edificio di natura egizia ben conservato nell’area del Vesuvio. L’ingresso che si apre sul lato sud della Via del Tempio d’Iside, reca un’iscrizione dedicatoria alla sua ricostruzione dopo il terremoto del 62 d.C. La ricostruzione fu finanziata dal liberto Numerius Popidius Ampliatus in nome di suo figlio Celsino. L’ingresso si apre su un cortile circondato da un porticato quadrilatero. Il portico era decorato nel quarto stile con pannelli rossi. Il tempio, che poggia su un podio rialzato al centro del cortile, ha un ingresso porticato con nicchie ai lati dell’ingresso della cella. Un altro piccolo tempio è indicato come il Purgatorium, il luogo in cui venivano eseguiti i riti di purificazione. La facciata presenta un frontone triangolare spezzato e un fregio con due processioni di sacerdoti convergenti verso il centro. A ovest del cortile del tempio si trova una grande stanza, nota come Ekklesiasterion. Questa sala è stata ritrovata praticamente intatta con un pavimento a mosaico nero e pregevoli affreschi di quarto stile.
Casa dei Cornelii
La casa fu scavata per la prima volta nel 1766, poi ancora nell’Ottocento. Questa casa si apre su Via Stabiana ed ha una pianta regolare: l’impluvio marmoreo è al centro dell’atrio e nello stesso atrio si trovava un’elegante tavola con piedi a forma di zampa di felino. Nella parte posteriore si trova il peristilio con colonne doriche. Nella casa gli archeologi hanno rinvenuto anche il busto ritratto in marmo del proprietario Caio Cornelio Rufo, oggi all’Antiquarium di Pompei.
Casa del cinghiale
Questa casa si apre su Via dell’Abbondanza ed è stata aperta al pubblico per la prima volta nel 2016 dopo i grandi lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’area della Regio VIII. La casa è denominata “Casa del Cinghiale” per via di un mosaico che decora l’ingresso e rappresenta un cinghiale aggredito dai cani. Questa scena, molto comune in altre case pompeiane, aveva la funzione di allontanare gli spiriti maligni dalla casa. L’atrio è decorato con un tappeto di mosaici di età imperiale. Sul retro si trova un ampio giardino. Questa casa è stata scavata nel XIX secolo.
Casa della Regina Carolina
La casa fu scavata nell’Ottocento, durante la dominazione francese. Gli abitanti di Pompei trascorrevano molto tempo a socializzare nei rigogliosi giardini pubblici e domestici della città. Uno dei più grandi giardini privati si trovava sul retro della Casa della Regina Carolina, un’opulenta dimora intitolata nell’Ottocento a Carolina, la regina di Napoli e sorella di Napoleone Bonaparte, che la visitò durante i primi scavi. Celebrata per la sua vivace decorazione negli anni successivi alla sua scoperta, la casa fu in gran parte dimenticata quando i suoi dipinti murali sbiadirono.
Villa Imperiale
La Villa Imperiale fu inizialmente scavata da Amedeo Maiuri nel 1947. La villa fu edificata nell’ultimo decennio del I secolo aC, e comprendeva una delle cosiddette case pensili, edificata abusivamente su suolo pubblico sui pendii a sud e ovest delle mura della città. In seguito al terremoto del 62 d.C. la villa fu in parte ristrutturata in quarto stile. La villa fu successivamente acquistata per conto dello Stato su ordine del Prefetto Imperiale, Tito Suedius Clemens. Contestualmente fu ampliata la terrazza del Tempio di Venere soprastante, richiedendo la demolizione del piano superiore della villa.
Antiquarium
L’Antiquarium di Pompei, attualmente in fase di riorganizzazione, fu fondato nel 1861 e ricostruito con nuove installazioni museali dopo essere stato distrutto dalle bombe nella seconda guerra mondiale. L’Antiquarium contiene materiale delle diverse fasi della vita della città e dei dintorni.